Filastrocche d'autore: filastrocche di Rodari, Orengo, e tanti altri autori.
Quelle scritte da poeti possono essere definite filastrocche "d’autore"; esse non sono solo piacevoli per la sonorità dei versi ma, grazie ai loro contenuti, inducono anche a riflettere su alcuni aspetti importanti della vita.
Già dal milleottocento comparvero in Italia le prime antologie che pubblicavano filastrocche d’autore ( anche se le prime raccolte risalgono al secolo precedente ).
Questi testi venivano utilizzati soprattutto nell’ambito della scuola, per insegnare ai ragazzi valori morali ( come il rispetto dell’autorità e degli adulti ), regole di galateo e comportamento e per sviluppare la fantasia.
Dopo gli anni Venti le filastrocche divennero anche un mezzo di diffusione e trasmissione di idee politiche, soprattutto dei principi della dittatura fascista ( 1922-1943 ), grazie alla massiccia presenza nei testi scolastici e nei giornalini.
Negli anni dal dopoguerra ad oggi le filastrocche hanno conosciuto un rinnovato successo, soprattutto perché poeti famosi si sono serviti di questi strumenti per divertire i lettori con giochi linguistici e per sollecitare a guardare le realtà con occhi nuovi.
Tutte le filastrocche, sia quelle di origine popolare, sia quelle "d’autore", presentano caratteristiche comuni: versi di solito brevi e con un ritmo ben scandito, suoni e parole ripetute e, soprattutto, la rima.
Tali elementi conferiscono alla filastrocca un andamento cadenzato che la rende adatta al gioco e al canto.
Uno scrittore torinese contemporaneo, Nico Orengo, che ha scritto alcuni libri per il figlio Simone, afferma che la filastrocca è "una sorpresa, che parte da una parola che continua a tornare alla mente, che va per una strada inaspettata e finisce chissà dove. Ma non è un disordine senza né capo né coda: c’è un filo che la cuce e l’appende alla memoria, il filo della rima".
Nella filastrocca anche le parole più semplici si liberano del loro significato quotidiano e si legano ad altre parole in modo da creare analogie di suoni, contrasti di significato, immagini originali e divertenti.
Allora un gallo diventa "verde rosso e giallo", "un signore di Vercelli mangia col naso i vermicelli" e il famosissimo Marco Polo diventa:
Marco Polo
detto fagiolo
nato a Milano
in piazza Polenta
al numero trenta.
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Gianni Rodari
Le filastrocche di Gianni Rodari richiamano l’attenzione dei ragazzi su numerosi temi di carattere didattico; i protagonisti sono personaggi trasformati ( es. i segni di punteggiatura…) che alludono a situazioni umane, ora serie, ora scherzose, considerate sempre con garbata ironia.
da Filastrocche in cielo e in terra, Torino, Einaudi, 1972
- GIOVANNINO PERDIGIORNO
- IL PUNTO INTERROGATIVO
- L'ACCENTO SULL' "A"
- LA SCUOLA DEI GRANDI
- LA LUNA BAMBINA
- IO VORREI
- TELEDRAMMA
- IL GIOCO DEI " SE "
- QUANTI PESCI CI SONO NEL MARE ?
- I TRE DOTTORI DI SALAMANCA
- IL DITTATORE
- IL CASO DI UNA PARENTESI
Roberto Piumini
Il poeta prende spunto dalla scarsa abitudine dei ragazzi a leggere per suggerire ad autori ed editori di dare ai libri una veste più invitante:
- Se i libri fossero
- La bambina e lo spago: Questa filastrocca aiuta a riflettere sull’importanza della collaborazione: quante cose non riusciremmo a fare da soli, ma con l’aiuto di qualcuno sì?
- Quattro materie di scuola
- Chi bussa alla porta?
- La sete delle piante
- Sole e sale
NICO ORENGO
- Bastian contrario
LUCIANA MARTINI
- Caio Bertoldo
ELVE FORTIS de HIERONYMIS
- Filastrocca dello scimpanzè
- Filastrocca del cammello
TOTI SCIALOJA
- La strada bianca
- Il merlo
Gli studiosi di letteratura popolare, a partire dal 1700, hanno raccolto in antologie le filastrocche che fino a quel momento erano state tramandate solo oralmente di madre in figlio, di compagno in compagno e che perciò, nella maggioranza dei casi erano in dialetto.
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